Lunghezza: 31km
Dislivello Complessivo: 580mt
Durata: 3h30m
Grado di Difficoltà: MC - Medie Capacità tecniche
Sterrato: 50%
Data Ultima Modifica: Ottobre 2021
Punto di Partenza e Arrivo: Isola Farnese – chiesa di S.Pancrazio (100mt)
Tipo di Percorso: Anello
Percorribile in senso inverso: si
Fonte/Autore: Fabio - Born To Trek
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Premessa: Il Parco di Veio è un’importantissima e bellissima area posta a nord di Roma particolarmente ricca di storia e cultura. L’area molto estesa è stata luogo di nascita e sviluppo dell’affascinante civiltà e cultura Etrusca che in queste aree ha vissuto per secoli lasciando tracce tangibili del proprio passaggio. Da un punto di vista geomorfologico l’area è molto ricca d’acqua tanto da rendere la zona anticamente paludosa e stagnante. Uno dei lasciti più importanti degli Etruschi sono le opere idrauliche che hanno permesso di bonificare l’area rendendola florida e perfetta per l’insediamento umano. L’antica città di Veio, dalla quale prende nome l’attuale parco, si posizionava proprio in queste aree oggi particolarmente interessanti da un punto di vista archeologico.
La capacità principale degli Etruschi fu quella di lavorare il tufo, una roccia sedimentaria piroclastica di origine vulcanica molto diffusa in Italia ed in particolare in questa zona del Lazio. Attraverso lo scavo e la lavorazione del Tufo le antiche civiltà costruirono moltissimi cunicoli per defluire le acque e scavarono abitazioni nelle montagne oltre ad utilizzare il tufo come materiale edile. Di secoli e secoli di opere oggi ci sono moltissime testimonianze e il parco di Veio è uno dei luoghi più ricchi.
Il percorso proposto può essere considerato un ottimo assaggio dell’intero parco, per metà il tracciato si sviluppa su strade asfaltate secondarie immerse in campi di ulivo, vigneti e prati coltivati mentre i tratti sterrati risultano ben battuti e mai particolarmente impegnativi. Lungo il tragitto sono presenti diversi saliscendi che possono stancare ma la bellezza degli ambienti rende tutto più facile e piacevole. Lungo il percorso è possibile esplorare uno dei siti archeologici più belli e accessibili del parco capace di rendere l’idea della ricchezza storica di questi luoghi, la cascata e il Cunicolo degli Olmetti, scavato anticamente dagli Etruschi e con il tempo dall’azione erosiva dell’acqua. Inoltre, nei pressi di Isola Farnese si incrocerà il Fosso Piordo dove è sita la magnifica antica mola di Vejo con cascata annessa.
L’abbondanza di acqua stupisce e allo stesso tempo gratifica l’escursionista che ha a disposizione molti punti di ristoro lungo il tragitto.
La sentieristica del Parco è stata recentemente sistemata e ben tracciata anche sul sito ufficiale del parco, alcuni torrenti nei quali in passato era necessario arrangiare pericolosi guadi sono stati dotati di comodi ponti in parte preesistenti in parte completamente rinnovati. La sentieristica segue per lo più il sentiero della Via Francigena rispetto al quale sono stati predisposti diversi sentieri alternativi attentamente segnalati, inoltre in ogni punto di svolta o crocevia di sentieri oltre alla segnaletica è stato posto un cartellone del parco con mappa della rete sentieristica.
Come arrivare: per le indicazioni stradali al punto di partenza clicca qui
Facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici attraverso la tratta ferroviaria FL3 Roma-Capranica-Viterbo, fermata La Storta. Dalla stazione si recupera la Cassia svoltando a sinistra verso il centro del paese per poi svoltare a destra per via di Isola Farnese seguendo le indicazioni per il borgo storico e la chiesa di San Pancrazio, si rimane sulla strada principale fino a raggiungere l’inizio dell’escursione nei pressi della zona medievale.
Provenendo da Roma si prende l’uscita 4 per Cassia SS2 e Lago di Bracciano e proseguendo in direzione nord verso fuori Roma, superata La Giustiniana si arriva alla località La Storta e Isola Farnese e da qui si seguono le indicazioni su indicate per borgo storico e la chiesa di San Pancrazio dove si può parcheggiare.
Per chi viene da Nord dalla A1 si può raggiungere il GRA oppure è possibile uscire a Magliano Sabina seguendo le indicazioni per Civita Castellana, senza entrare nel paese si prosegue sulla statale 311 fini a ricongiungersi con laSS2 Cassia Cimina nei pressi di Monterosi che si segue finchè non diviene più larga (SS2b Cassia bis Veietana), si esce per Cesano/Lago di Bracciano e subito dopo si seguono le indicazioni per Roma (SS2 Cassia) fino ad arrivare a Isola Farnese da dove si seguono le indicazioni su indicate per borgo storico e la chiesa di San Pancrazio dove si può parcheggiare.
Descrizione: Dalla chiesa di San Pancrazio (due fontanelle in loco ) si torna indietro alle pendici del borgo storico (ulteriore fontanella) sotto la base tufacea del borgo dove con cartello è indicata la strada che scende verso le rovine di Veio e al mulino (sentiero 208a). Si scende su strada asfaltata fino ad un bivio con cartellone del parco dove si svolta a destra su strada sterrata per arrivare al vecchio mulino e della cascata del torrente Piordo .
Si supera il ponticello e si prosegue su sterrata, un breve strappo in salita porta in zona più aperta dove si tralascia a destra il bivio per il sentiero 308c e si prosegue mantenendo la sinistra su prati aperti e panoramici . Si arriva ad incrociare Vicolo Formellese crocevia di sentieri del parco , si svolta a sinistra seguendo il sentiero 207a fino ad incrociare la strada provinciale che si attraversa prendendo via Formellese , siamo di nuovo su asfalto.
Si segue tutta via formellese fino a bivio dove si svolta a destra sempre su sentiero 307a che costeggia con bella palizzata la strada asfaltata passando vicino a proprietà private (orti urbani “Magic Forest”). Il sentiero gira intorno ad un campo per giungere sul ponte recentemente sistemato che supera il Fosso del Cremera per sbucare nei pressi di un campo di addestramento cinofilo. Qui ci si ricongiunge con l’asfalto di via Ficoraccia che si segue verso sinistra . Si percorre la strada fino ad un incrocio che si supera andando dritti prendendo via della Spinareta sempre asfaltata dove corre il sentiero 307a. La strada in questo tratto è per lo più in costante salita e mano mano che si sale si apre un bel panorama sulla sinistra. Si prosegue su tutta via Spinareta finché questa non spiana ricongiungendosi a via di Grottafranca, siamo nel punto più alto dell’escursione, alla fine della strada si svolta a destra per via Emilio Bassanelli finalmente in discesa e rapidamente si giunge all’ingresso del centro storico di Formello dove è sita la fontana delle sorgenti Carissima e Tre Cannelle .
Dall’ingresso di Formello è necessario attraversare il borgo, si entra nel paese seguendo il vicolo principale che passa al fianco della Chiesa di S.Angelo , si giunge alla fine delle case dove è posta una scala sulla sinistra da scendere bici in spalla per ricongiungersi a Viale Regina Elena, in alternativa dalla porta di Formello si prosegue sulla strada principale in leggera salita a sinistra della porta svoltando alla prima a destra che appunto è proprio Viale Regina Elena.
Si giunge ad uno slargo dove parte via di Fontana Rutola , siamo di nuovo sulla Via Francigena (sentiero 208), la strada diventa sterrata ma subito viene abbandonata al primo bivio dove si lascia la via Francigena (che prosegue a destra) svoltando a sinistra in salita per strada che dopo curva a gomito scavata nel tufo ritorna asfaltata. Siamo sulla Strada Comunale di Meconi che incrocia e supera Via della Villa proseguendo dritta in strada anche qui scavata nel tufo ora denominata Via di Monte Aguzzo . Si segue per ca.2km fino alla svolta a destra per Via di Acquaviva che in discesa si percorre dritta per dritta fino alla sua fine. Al termine di Via di Acquaviva è presente un bivio con strada torna ad essere sterrata , si svolta a destra prendendo Strada di Selva Piana tutta sterrata e ci si dirige all’ormai ben visibile Monte Aguzzo alle cui pendici è presente un bivio . Per raggiungere la vetta si svolta a destra su sterrato in salita e dopo 800mt si raggiunge nuovo incrocio dove si svolta a sinistra per arrivare proprio sotto il cucuzzolo non raggiungibile se non attraversando un campo privato (decisamente sconsigliato) . Bella vista su tutta Formello .
Dal monte Aguzzo si torna a ritroso svoltando a destra ad entrambi i bivi proseguendo su via di Selva Piana fino a che questa non diviene asfaltata nei pressi di un incrocio dove si svolta a sinistra per Via di Prataccio ricongiungendosi alla Via Francigena e al sentiero 208 . Si abbandona via Prataccio con svolta a gomito a destra (cartelli) per recuperare Via di Santa Cornelia, si percorre lateralmente per pochi metri la strada per poi atraversarla svoltando a sinistra per via della Selvotta nei pressi della quale è sito il centro sportivo della S.S.Lazio.
Si prosegue per Via della Selvotta inizialmente asfaltata, si supera con ponte la Cassia bis Veietana finché la strada torna ad essere sterrata . Si giunge ad un bivio dove si effettua la seconda deviazione della giornata per andare al cunicolo degli Olmetti, si svolta a sinistra per strada sterrata ora un po’ più selvaggia fino a che questa non sbuca nei pressi di un ampio parcheggio sulla destra nel quale si entra . Facendo attenzione al sentiero si scende nell’alveo del torrente seguendo il rumore dell’acqua fino a che non si spalanca la vista della bella cascata degli Olmetti con ponticello sospeso e stagni di lenticchie ai piedi . Si sale sul ponticello e dietro di questo è presente il passaggio scavato nel tufo che conduce nel cuore del cunicolo degli Olmetti illuminato da un pozzo , posto davvero suggestivo.
Dalla cascata e cunicolo degli Olmetti si ripercorre a ritroso la strada sterrata fino al bivio al quale si svolta a sinistra su Via Monte dell’Ara proseguendo sul sentiero della Francigena, al primo bivio si svolta a sinistra per Via Monte Michele che tutta sterrata conduce al crocevia con il sentiero per Ponte Sodo (cartellone del parco) . Si tralascia a destra il bivio e si prosegue dritti sul sentiero 208 che arriva a ricongiungersi con Via Prato della Corte nei pressi della Corte Ferraioli. Si svolta a destra seguendo le indicazioni della Francigena e si prosegue su sentiero sterrato comodo fino ad attraversare su ponte nuovamente il fiume Cremera , si supera un secondo ponte per raggiungere su ampio sterrato pianeggiante gli impianti sportivi di Isola Farnese. Si prosegue sempre su sterrato adesso in salita (posto sotto una parete scavata nel tufo con belle stratificazioni e grotte) per l’ultimo strappo di ricongiungimento alla strada asfaltata nei pressi del punto di partenza . Si svolta a destra e si raggiunge nuovamente la chiesa di San Pancrazio.