La simpatica vignetta di Caio Comics ci permette di entrare in maniera divertente in un argomento che in questi giorni sta interessando il mondo degli amanti degli sport invernali di montagna su ambienti innevati.
A partire dal 24 dicembre 2021 entra in vigore il decreto legislativo 40 del 28 febbraio 2021 che “revisiona e adegua le norme in materia di sicurezza nella pratica nelle discipline sportive invernali, al fine di garantire livelli di sicurezza più elevati”.
Tra i provvedimenti previsti dal decreto, volto principalmente a disciplinare le attività sciistiche non agonistiche, è fatta una specifica anche per i soggetti che praticano attività di sci-alpinismo, sci fuoripista e attività escursionistiche su ambienti innevati facendo esplicito riferimento anche a chi pratica un’uscita con ciaspole, a seguire si riporta estratto del decreto all’articolo 26 comma 2 il quale prevede che “I soggetti che praticano lo sci-alpinismo o lo sci fuoripista o le attività escursionistiche in particolari ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve, laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe, devono munirsi di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve, per garantire un idoneo intervento di soccorso.”
Questo decreto rafforza quanto già previsto dalla legge 363 del 24 dicembre 2003 vigente in ambito di attività su ambienti innevati (oggi abrogata e sostituita dal decreto) nella quale era previsto l’obbligo di munirsi di sistemi elettronici per gli interventi di soccorso “laddove, per le condizioni climatiche e della neve, sussistano evidenti rischi di valanghe”.
La cosa che sicuramente risulta evidente nelle presenti normative è la variabilità di interpretazione che in ogni caso è possibile dare alla disposizione; il concetto di evidente rischio di valanghe oggi sostituito da più generiche condizioni nivometeorologiche che giustifichino la sussistenza di rischio di valanghe rimane sempre legato ad elementi di valutazione soggettiva che possono essere oggetto di grande discussione nelle più frequentate baite alpine. L’assenza voluta di richiami normativi a bollettini nivometeorologici tende a non attribuire a questi ultimi un ruolo di responsabilità superiore a quel che già hanno a prescindere dalle leggi, allo stesso tempo la responsabilità viene scaricata sul soggetto che in base alle proprie valutazioni dovesse decidere di “trasgredire” non avvalendosi degli strumenti elettronici e di soccorso richiesti.
Tuttavia, spesso ci si sofferma a chiedersi quanto sia ingiusto e fastidioso essere obbligati a munirsi di una specifica attrezzatura, sicuramente costosa, senza chiedersi in realtà quale sia il reale intento del legislatore e quale sia la reale utilità di strumenti del genere. Munirsi di ARTVA, pala e sonda, al pari di mettere un casco sulla moto o di un salvagente marino non è necessario perché una normativa lo dice ma è necessario perché può salvare la nostra vita aiutando anche a ridurre il rischio di altre persone che magari prendono da noi l’esempio o che vogliono darci soccorso.
L’attrezzatura è quindi utile averla con sé a prescindere dall’obbligo o meno. Rimane comunque un’interpretazione soggettiva basata sul buon senso di chi pratica gli sport invernali che è bene ricordare siano considerati dalla stessa normativa “quale strumento di miglioramento della qualità della vita e della salute, nonché quale mezzo di educazione e di sviluppo sociale” (legge 8 agosto 2019). In quest’ottica è quindi importante ricordare che come per ogni cosa nella vita è bello vivere le proprie esperienze in libertà e ancor di più viverle con una responsabile spensieratezza che possa rendere davvero magico il ricordo di un’avventura da raccontare agli amici in una baita davanti ad una cioccolata calda.
Veniamo ora ai punti dolenti che sicuramente non possono essere sottovalutati. È indubbio che ARTVA, pala e sonda non hanno un prezzo di immediata accessibilità; il costo delle attrezzature è molto variabile ma si può considerare un prezzo minimo di circa 300€ per una minima dotazione valida. Inoltre, bisogna considerare anche il peso e l’ingombro che questi strumenti producono senza considerare la cosa fondamentale che alle volte viene dimenticata ovvero che bisogna saper usare questi strumenti di soccorso!
Sembra una sciocchezza ma di certo non lo è; questi sono strumenti di soccorso e come tali bisogna saperli usare nel momento del bisogno ovvero in un momento in cui le condizioni della neve possono essere difficoltose, in cui il nostro stato di emotività è particolarmente colpito e sensibile e il tempo a disposizione è limitato e sembra scorrere velocemente. In queste situazioni aver frequentato dei corsi specifici sull’utilizzo di questi strumenti e quindi avere pratica e manualità può sicuramente aiutare a mantenere il sangue freddo nell’emergenza e riuscire ad adottare le azioni necessarie in tempi utili.
Per quanto riguarda il prezzo non posso che richiamare quanto già espresso sul tema della scelta del materiale da acquistare per le nostre avventure in montagna. Spesso si spendono soldoni per l’ultima Mountain Bike da urlo o la giacca più fluorescente del pianeta scordando che una bici non supera da sola pendenze estreme senza un buon polpaccio e una giacca non fa arrivare in cima ad una montagna senza sforzi, al massimo aiutano ad avere una bella foto sui social da far vedere ad un pubblico di peracottari. A questo punto è bene chiedersi se ARTVA, pala e sonda siano davvero meno necessari di uno scarpone con suola buona da 200€, un bastoncino telescopico da 50€ o un orologio GPS da 400€. Basta guardare la nostra attrezzatura per capire che già oggi ognuno di noi è disposto a spendere per avere la migliore attrezzatura che gli permetta di vivere la montagna con la dovuta serenità, l’unica cosa che bisogna capire non è quindi se sia giusto o sbagliato spendere 300€ per questa attrezzatura ma se si ritiene che questa attrezzatura possa aiutarci a vivere la montagna al meglio, come piace in maniera differente ad ognuno di noi.
In merito allo spazio e al peso c’è da dire che oggi esistono strumenti elettronici, pale e sonde capaci di svolgere efficacemente il compito pur pesando e occupando poco spazio, certo per quanto poco possa essere l’ingombro è sempre maggiore del non avere con se gli strumenti ma ovviamente pensando al costo-beneficio anche in questo caso è bene fare lo stesso discorso fatto per tutti gli altri strumenti quali bussola, accendino, un cordino, coltellino, etc che possono risultare superflui nel 99% delle escursioni ma poi nel momento del bisogno saremo ben felici di averli con noi. Sul mercato esistono kit di tutti i tipi, anche compatti e leggeri e a volte abbinati a zaini con agganci appositi per un comodo trasporto.
Insomma, le soluzioni e le motivazioni per avere con se sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve di certo non mancano e a prescindere dalla presenza di una norma che ci obblighi ad avere con noi questi strumenti bisogna sempre ricordare che non c’è niente di più bello di vivere le proprie esperienze in libertà con la responsabile spensieratezza che aiuti a vivere l’avventura fino al midollo!