La luce vorace di pelle bianchiccia si riflette sulla neve, il caldo picchia duro sulle lande imbiancate e l'irraggiungibile lago della Duchessa si lascia sognare. In sei siamo partiti alla ricerca di una distesa di acqua e ghiaccio ma le condizioni hanno obbligato al cambio di programma e il rifugio Sebastiani ha permesso di raggiungere comunque una meta in una magnifica giornata.
Dopo la divertente e soddisfacente ciaspolata al monte Gennaro decido di riorganizzare una bella camminata su neve e contattovecchi e nuovi compagni. Alla fine riesco con piacere ad arruolare Livia +1 (Alessandro), Dario +1 (l'amica Gaia) e il mitico Biondo (il mio +1), tutta gente, chi più chi meno, abituata a camminare e così prendo la carta topografica e traccio il percorso già tracciato altre volte ma mai riuscito a portare a conclusione; il lago della Duchessa con partenza dalla piana di Campo Felice.
E così sabato ci diamo tutti appuntamento alle 7.15 a piazza Sempione. Tutti arrivano puntuali tranne uno che per motivi di privacy non riportiamo, così per anticipare i tempi io, Federico, Livia, Alessandro e Gaia prendiamo un caffè volante al bar della piazza e ci prepariamo mentalmente ad una ciaspolata sotto sole rovente.
Giungiamo al rifugio Alantino alle 9.15, prepariamo gli zaini, infiliamo gli scarponi e partiamo con il sole appena sorto (9.45). Siamo tutti dubbiosi sull'utilità delle ciaspole; la neve comprare abbastanza compatta e in alcuni tratti lascia spazio addirittura a collinette erbose, ma con il passare delle ore la neve andrà sciogliendosi e le racchette saranno comode per non sprofondare o scivolare su pappetta. Camminiamo tutti con un ottimo passo e, tralasciando il biondo e i suoi occhiali sciatori, raggiungiamo immediatamente la miniera di Bauxite di paripasso con moltissimi sciatori. Dopo poco ci inoltriamo nel bosco, io mi distacco un po' per motivi "vari" e cerco di raggiungere i miei compagni accelerando il passo. Questo elastico però risulterà doloroso per il mio ginocchio ma in poco tempo riesco a recuperare il gruppo nel magnifico anfiteatro della valle del Puzzillo.
L'ora non è ancora estremamente tarda, abbiamo camminato velocemente in questo primo tratto. Ci consultiamo tutti assieme e dopo aver dato uno sguardo alla cartina decidiamo di tentare a raggiungere il Passo del Puzzillo per poi proseguire fino al lago o quantomeno raggiungere un punto da dove poterlo ammirare. E' in questo istante che nel gruppo si scopre della presenza di un sabotatore; senza sapere da quale zaino, come di incanto sbucano fuori cibarie di ogni genere, dai biscottini della nonna alla cioccolata bianca ai quattro cereali accompagnati dal Guaranito. Dopo pochi metri i passi si fanno più pesanti e al cospetto di una salita ardua e tanta fatica si issa dal gruppo a gran voce il coro di rinuncia al lago. Capisco al volo l'andazzo e alla proposta di deviare verso il rifugio Sebastiani riscopro nel volto dei miei compagni una luce di gioia, così prendendo come riferimento fantomatiche bandiere visibili solo a pochi deviamo a sinistra e in meno di un'ora raggiungiamo il rifugio e la folla che lo circonda. L'ambiente è magnifico. Vicino al rifugio c'è la splendida Cimata di Puzzillo che sembra una impervia vetta alpina in miniatura, dall'altro versante le coste rocciose di Vena Stelante sovrastano la fossa del Puzzillo mentre ai nostri piedi si spalanca la magnifica vallata dei Piani di Pezza.
Completiamo il bivacco cominciato 200mt più sotto e ci sdraiamo a prendere un po' di sole godendo di cani giocherelloni. Tra un sonno e una chiacchiera mi guardo intorno e con strano sentore noto che della grande folla che frequenta il rifugio la gran parte sono sciatori e la restante pernottatori. Un lampo mi percorre il cervello e mentre immagino la rapida discesa di tutti gli sciatori mi consapevolizzo del fatto che noi 6 sfigati ma fieri ciaspolatori riscenderemo fino a Campo Felice facendoci un mazzo quadrato. Come una fastidiosa sirena risveglio i compari assopiti dall'abbondante mangiata e ci fiondiamo giù per il dirupo diretti per il sentiero del ritorno. La strada corre tranquilla sotto i nostri piedi tra dolori sempre più acuti e facce sempre più scottate ma in poco tempo arriviamo al rifugio a fondo valle, poi alla miniera di Bauxite ed infine al rifugio Alantino dove ci attende un po' di relax e l'asfaltata strada di ritorno a Roma, non prima però di aver bevuto gustose birre seduti su panche e tavolini di legno al centro della splendida piana di Campo Felice.
Partecipanti: Gaia, Livia Corazziari, Alessandro Amendolara, Dario Rossi D'Ambrosio, Federico "Biondo" Di Matteo, Fabio D'Angelo
Per vedere la descrizione del percorso alal Rifugio Sebastiani dal rifugio Alantino di Campo Felice clicca qui