Lunghezza: 10 Km
Dislivello Complessivo: 1.150 mt (lunghezza solo canale 650mt)
Durata: 8h
Grado di Difficoltà: F+ Facile
Data Ultima Modifica: Febbraio 2022
Punto di Partenza e Arrivo: Chalet Sirente, Km 12,5 della SP 11a (1.185mt)
Tipo di Percorso: Anello
Percorribile in senso inverso: si
Gruppo Montuoso: Velino-Sirente
Fonte/Autore: Fabio - Born To Trek
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Premessa: Il Sirente è una lunga e inclinata dorsale orientata da NO a SE che si sviluppa per 20 km circa e appare in parte distaccata dal gruppo del Velino, rimanendo più isolata verso est. Tra i due massicci è situato l'altipiano delle Rocche che in tempi antichissimi si presentava come un lago d'alta quota racchiuso in una cerchia di magnifici monti che vi si specchiavano. La posizione centrale del Sirente rispetto l'Appennino lo rende un magnifico balcone panoramico su tutti i monti del centro Italia e in giornate di tramontana o in condizioni di particolare chiarezza del cielo è possibile addirittura scorgere sia il mar Tirreno ad ovest che il mar Adriatico ad est.
La caratteristica fondamentale del Sirente è la forte differenza che esiste fra i due versanti della montagna. Quello nord est è una lunga parete aspra e rocciosa, di aspetto dolomitico, con pareti alte fino a 1.000mt, che presenta lingue glaciali come il Canalone Majori e la Val Lupara. Il versante sud ovest è invece dolce sia verso la Conca del Fucino che verso l'altipiano delle Rocche. Questo lato una volta coperto da foreste risulta oggi per lo più brullo dopo secoli di sfruttamento pastorale dell’intera area. È difficile trovare in Appennino una montagna che presenta due lati opposti così diversi. La diversità è talmente evidente che l'escursionista proveniente dall’autostrada posta sul versante meridionale stenti a riconoscerlo una volta raggiunte le zone settentrionali.
La salita al Sirente per il Canalone Majori è una classica facile alpinistica considerabile la principale via di accesso invernale alla vetta. Il percorso è caratterizzato da un notevole dislivello concentrato tutto nel canalone che risulta particolarmente ostico da salire in estate mentre si lascia piacevolmente percorrere quando ricoperto dalla neve, da inizio stagione invernale fino a primavera inoltrata grazie all’altitudine e all’esposizione nord.
Il Majori non presenta di per sé particolari difficoltà tecniche alpinistiche; usato per lo più come via di accesso ai canali laterali e come via di discesa può comunque regalare belle emozioni per l’ambiente maestoso in cui si trova. Sebbene non presenti difficoltà tecniche il canalone ha dei pericoli oggettivi che richiedono grande attenzione ed esperienza, difatti l’intera zona è soggetta a valanghe anche di grandi dimensioni nei periodi di alto innevamento mentre nei periodi di scioglimento delle nevi soprattutto a fine stagione il canale è soggetto a rotolamento di massi che si distaccano soprattutto sulla parete di destra (sinistra orografica) sotto la vetta, è importante dunque prestare la massima attenzione riguardo la consistenza della neve e al rischio valanghe del periodo. Consultare sempre il bollettino nivometeorologico Meteomont.
La discesa per la Val Lupara è un’alternativa di discesa valida che permette di esplorare un’ulteriore affascinante vallata glaciale che solca la parete nordorientale del Sirente. La discesa è meno rapida rispetto al Canalone Majori ma presenta un minor rischio di caduta massi. Il sentiero estivo è ben battuto e comodo ma in inverno il sentiero solca zone scoscese costringendo l’escursionista ad effettuare dei traversi in zone pendenti che in caso di neve scivolosa o ghiaccio possono risultare fastidiosi.
Nel complesso l’anello regala una magnifica esperienza in una zona selvaggia dell’Appennino.
Come arrivare: per le indicazioni stradali al punto di partenza clicca qui
diverse le possibilità. Dall'autostrada A25 venendo da Pescara si prende l'uscita per Aielli/Cerchio. Una volta usciti si seguono le indicazioni per Collarmele, superato il paese si segue sulla SS5 fino a raggiungere Castel di Ieri prima e Castelvecchio Subequo. Prima di entrare nel cuore del paese si svolta a sinistra prendendo la SP11a che porta a Secinaro, una volta superato il paese si prosegue in direzione di Rocca di Mezzo. Al Km 12,5 della provinciale si giunge nei pressi di ruderi di un vecchio chalet, con area pic nic. Qui si può parcheggiare.
Sempre dalla A25 provenendo da Roma si prende l'uscita Celano e si supera il paese giungendo a Ovindoli, si prosegue per Rovere e successivamente, prima di Rocca di Mezzo, si svolta a destra per Secinaro per la SP11a e si parcheggia allo Chalet Sirente.
Dalla A24 provenendo da Roma o da Teramo si prende l’uscita Tornimparte e si risale fino a Campo Felice, attraversata tutta la piana si prende il tunnel che porta a Rocca di Cambio, si svolta a destra raggiungendo e superando Rocca di Mezzo per poi svoltare a sinistra per la SP11 parcheggiando allo chalet Sirente.
Descrizione: Dal lato opposto dello Chalet a pochissima distanza dalla strada c'è la Fonte All'acqua, unica fonte d'acqua per l'intero tragitto. Il sentiero di inizio del percorso è situato sul fianco destro dello Chalet per una visibile strada sterrata in direzione Sud che si addentra nel bosco. Dopo circa 2km si giunge ad un bivio al quale si deve svoltare a destra seguendo le indicazioni per Canalone Majori scritte sul tronco di un albero. Da questo punto si deve fare particolare attenzione alla segnaletica non sempre visibile soprattutto in periodo invernale, si prosegue verso ovest fino ad incrociare la ciclovia del Sirente nei pressi di un crocevia. Si svolta prima a destra (seguendo le indicazioni per i sentieri 15a e 15c) e subito dopo a sinistra (sentiero 15°) per sentiero sottobosco in leggera salita che mano mano si avvicina al canalone che si lascia intravedere tra le fronde degli alberi. Seguendo delle scritte a forma di M sui massi e degli omini di pietra si giunge alla fine del bosco nei pressi del lato destro (sinistra orografica) del canalone che ormai si spalanca alla vista (quota ca. 1.800mt).
NOTA: il Canalone Majori è nominato Valle Inserrata sulle vecchie cartine IGM.
Usciti dal bosco si comincia a risalire il Canalone, se il terreno è spoglio di neve l'ascesa avviene per ghiaioni a tratti sfiancanti, in caso di innevamento la salita rimane invece piacevole su pendenze contenute. Proseguendo lungo il tragitto ci si addentra nel cuore della valle in un ambiente dominato da grandi pilastri posti ai lati del canalone.
ATTENZIONE: la presenza di massi depositati al centro del canale sono l’indizio della pericolosità delle pareti sia in estiva che in invernale, in particolar modo le pareti di destra (sinistra orografica) poste sotto la vetta sono soggette a caduta massi soprattutto nel periodo di fine stagione invernale o di basso innevamento quando il sole battente sulle pareti può disciogliere la neve liberando i massi per la caduta. Mantenendosi al centro per lo più sul lato sinistro del canale e mantenendo sempre uno sguardo in alto si prosegue nell’ascesa limitando il rischio.
Arrivati a metà del canale la valle si allarga e la pendenza iniziale diminuisce leggermente, siamo ora sotto i paretoni sommitali del Sirente ed è possibile intravedere la croce di vetta. Si prosegue la salita giungendo nella zona più alta del canalone dove si devia leggermente verso sinistra in direzione SSE (dal lato opposto della vetta) per cominciare la risalita verso la selletta Majori, questo tratto è breve ma molto ripido, meglio non sottovalutarlo. Dopo un ultimo sforzo si giunge alla sella Majori (2.325mt) che divide il canalone Majori appena percorso dalla Val Lupara ora visibile sul lato opposto della sella. In questo punto si torna ad essere baciati dal sole e la vista si spalanca sul versante sud del massiccio raggiungendo la piana del Fucino con il Parco Nazionale alle spalle e sulla sinistra la bella mole della Majella.
Dalla sella si prosegue verso destra (ovest) sul filo di cresta, in inverno questo punto può risultare delicato per il passaggio su brevi tratti esposti. Superate le prime rocce si giunge sulla zona meridionale più morbida ed accogliente. Seguendo la cresta in direzione NO si giunge facilmente in poco tempo in cima al Sirente (2.348mt). La vista è magnifica; nei giorni particolarmente limpidi e privi di foschia è possibile scorgere in lontananza sia il Mare Tirreno che il Mare Adriatico, si può anche notare facilmente la grande e affascinante differenza che c'è tra i due versanti del monte.
Per la discesa è possibile seguire a ritroso l'itinerario di salita oppure si può scendere ripercorrendo il sentiero 15 che discende la parallela Val Lupara, per raggiungerne l’attacco si torna a ritroso verso l’uscita del canalone Majori ma prima del tratto esposto si devia a destra in discesa sul comodo pendio che conduce alla sella posta alla sommità della Val Lupara. Dalla sella si devia a sinistra immergendosi in discesa nella valle per raggiungerle un primo comodo terrazzamento dove si deve mantenere la destra per seguire il sentiero. In periodo di forte innevamento bisogna portare particolare attenzione al tracciato; mantenendosi sulla destra il sentiero percorre a mezzacosta il lato del canale per scavallare un primo sperone addentrandosi in una seconda piccola valle che va traversata per superare un secondo sperone e ritrovarsi in una terza valle più appoggiata che va discesa attraversandola completamente, prima che questa valle diventi più ripida sempre sulla destra il sentiero supera un terzo sperone roccioso per raggiungere il bosco dove il sentiero diviene meno ripido. Nel bosco si prosegue sempre decisi verso Est seguendo i segnali sui tronchi. Dopo un primo tratto in piano si giunge in una radura dove la vista si spalanca sui magnifici speroni rocciosi che circondano l’anfiteatro della Neviera. A questo punto il sentiero svolta prima a nord est fino a raggiungere il bivio con il sentiero della neviera e si prosegue verso Nord a sinistra in discesa per lungo e comodo sentiero che corre sottobosco.
Dopo 2km si giunge ad incrociare la ciclovia del Sirente, si attraversa la ciclovia proseguendo dritti su sentiero in discesa e seguendo il sentiero si arriva a ricongiungersi al bivio percorso all’andata e quindi dopo pochi metri si giunge nuovamente allo chalet Sirente.