La montagna, questa presenza ingombrante che ci attira e allo stesso tempo ci mette paura, ha segnato l'esistenza mia e dei miei amici. La necessità di salire, lassù, non è altro che il naturale bisogno di conoscere ed esplorare il territorio, i nostri limiti e il nostro essere. Montagna intesa come roccia ma anche come altipiani, laghi d'alta quota, prati fioriti e pascoli e il Gran Sasso è la perfetta espressione di questa molteplicità di ambienti e stavolta i nostri passi ci hanno portato sul meno frequentato, meno roccioso ma magnifico versante Sud Orientale fin sulla vetta del Pizzo di Camarda.
Un gruppo eterogeneo ma ben assortito fatto di amici della palestra, amici scout e amici dell'università con la passione del trekking in comune. Non so come mai, sarà che do l'impressione di essere sicuro e competente quando parlo di montagna, ma ci sono sempre più persone che hanno piacere a venire con me affidandosi completamente alla mia scelta del percorso e al mio modo di camminare, di questo non posso che esserne felice e ogni volta andare lassù non è mai una sfacchinata ma una festa continua. Anche stavolta con me c'è la grande compagna di avventure Simona, di certo non una pivellina, anzi, una sicurezza in montagna e quando il sentiero comincia a pendere in discesa mette il turbo e parte velocissima verso l'arrivo finale. Speso conviene lasciargli le chiavi della macchina cosi d'estate te la fa trovare refrigerata e d'inverno bella calda.
Oltre me e Simona ci sono anche due new entry nel mondo Born To Trek e in generale nelle passeggiate "autonome", il mitico Vito e la splendida Francesca. Non so perchè ma Vito mi è stato subito simpatico in palestra, sarà che ha nel sangue lo spirito salentino e i ritmi della pizzica ma certe simpatie nascono a pelle e nonostante abbia deciso di venire in montagna con una maglietta spagnola il giorno di Italia-Spagna è stata un'ottima compagnia rivelandosi ottimo camminatore. Francesca era il tassello mancante del quadro; tante cose in comune, dallo scoutismo all'arrampicata e poi diciamocelo, camminare è fico ma quando sei in compagnia delle ragazze è ancor più piacevole, e mica si può andare sempre col biondo. Ecco, appunto, purtroppo mi trovo costretto a parlare anche del biondo, ebbene si il mio compagno di banco all'università che mi faceva scappare le ragazze avvicinate che ha deciso di venire ad arrampicare alla mia stessa palestra e di calpestare le mie stesse montagne... comincio a capire perchè sono single da troppo tempo ormai!
A parte gli scherzi il biondo ormai è una roccia dell'Appennino, forte e giocherellone difficilmente verrà fermato nei prossimi anni. Se sentirete parlare di lui su UP o Grimper non stupitevi e finchè siete in tempo andate al Club Lanciani a farvi fare un autografo. Infine ma non per ultimo c'è da spendere due paroline per uno dei più grandi chitarristi di Roma Federico Procopio che oggi è salito in alta quota con solo uno zaino ma sono sicuro che nella sua mente ha già in programma una nuova uscita con chitarra al seguito, e come potrei biasimarlo visto che io sono fatto allo stesso modo? L'unica cosa che posso fare è farmi coinvolgere, ancora una volta, nel suo vortice musicale e accompagnarlo con un tamburrello o un paio di soffiate d'armonica.
Sul percorso ci sarebbero tante cose da dire ma vi consiglio di andarlo a scoprire da soli, dal magnifico stazzo del Piano di Camarda alle rocce friabili della pizzuca vetta e alle magnifiche vedute sugli ambienti vicini, Campo Imperatore, la piana Aquilana, Campotosto, il Monte Corvo, l'Intermesoli, il Cefalone e il Corno Grande e le lontane cime del vicino Appennino.
Magnifica giornata in magnifica compagnia
Partecipanti: Federico "Biondo" Di Matteo, Federico Procopio, Francesca, Vito Pato, Simona Pergola, Fabio D'Angelo
descrizione del percorso al seguente link: Pizzo Camarda per il lago di Camarda (dalla Statale 86)