Lunghezza: 12km
Dislivello Complessivo: 1.300mt
Durata: 4h 30m
Grado di Difficoltà: E+
Data Ultima Modifica: giugno 2012
Punto di Partenza e Arrivo: San Pietro della Ienca - Area Parcheggio Km3 SP86 Strada del Vasto (1.150mt)
Tipo di Percorso: Anello
Gruppo Montuoso: Gran Sasso d'Italia
Fonte/Autore: Fabio - Born To Trek
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Premessa: la Cima di Camarda non è la vetta più alta del Gran Sasso e non risulta particolarmente appetibile dal punto di vista alpinistico ma è senza ombra di dubbio una magnifica vetta di tutto rispetto che non può mancare nel curriculum di un appassionato di montagna e del Gran Sasso.
Fuori dai percorsi convenzionali permette di godere di un ambiente insolito e più isolato senza rinunciare al piacere dell’aria frizzantina di luoghi d’alta quota. Lungo la salita si visita il Piano di Camarda, stazzo d'alta quota, da dove si godono magnifici panorami sulla Val Chiarino, il vicino Monte Corvo e il lago di Campotosto, panorami che si replicano in vetta e si aggiungono alle vicine e più alte vette del Pizzo Intermesoli, del Pizzo Cefalone e del Corno Grande.
L’escursione presenta un elevato dislivello (oltre 1200mt) che giustifica il + aggiunto alla difficoltà escursionistica unitamente ai sentieri, non sempre battuti che richiedono attenzione e orientamento.
Per i più allenati si possono valutare delle varianti, la più interessante è il concatenamento di un’altra bella vetta vicina, la Cima delle Malecoste posta lungo la stessa dorsale, per i più temerari invece la salita dalla Statale si può considerare un’alternativa di avvicinamento al monte Corvo posto al lato opposto della Val Chiarino, questa alternativa però va particolarmente attenzionata per la lunghezza e l’impegno fisico richiesto.
Come arrivare: Per le indicazioni stradali al punto di partenza clicca qui
Dalla A24 si prende l'uscita per Assergi, dopo il casello si svolta a destra e al bivio successivo, in prossimità di un tornante, si svolta a sinistra per la SP 86 seguendo le indicazioni per San Pietro della Ienca. Si parcheggia in prossimità del km3 in una comoda area parcheggio con tavoli da picnic.
Descrizione: Intorno al km 3 della SP 86 parte sulla destra una mulattiera con la quale si salgono in obliquo verso sinistra (NO) i ripidi e spogli pendii meridionali del Pizzo di Camarda per sentiero che sin dalla partenza si scruta diretto alla sella dei Piani di Camarda. A quota di ca. 1180mt si giunge ad un bivio che a destra sale alla Sella delle Malecoste (sentiero dal quale si discenderà) mentre a sinistra prosegue a mezza costa fino al sempre aperto rifugio Iaccio San Pietro (1600mt) con fontanile. Si risale dietro al fontanile per tracce ghiaiose fino ad un altopiano con un evidente fossato roccioso. Si punta verso di questo per poi deviare a sinistra risalendolo sulla vicina costa occidentale che, una volta ricongiuntasi con una strada sterrata, raggiunge il Piano di Camarda e il rispettivo lago (2050mt).
Dal Piano di Camarda è possibile raggiungere la vicina vetta del Monte Jenca. Si segue in direzione O un pendio erboso che porta in cresta e per questa senza difficoltà si giunge in cima (2208mt).
Per salire in cima al Pizzo di Camarda si risale il crestone erboso seguendo una recinsione. Successivamente è possibile salire sempre per cresta ammirando i salti roccioso che scendono nella Val Chiarino fino in vetta oppure si segue il sentiero che aggira un colle per il versante meridionale per poi risalire sul filo di cresta e giungere sulla Cima di Pizzo Camarda (2332mt).
Dalla vetta si prosegue verso la vicina anticima E (da dove si può apprezzare la parete rocciosa sottostante la vetta) e per un breve pendio si giunge sulle sottostanti creste. Si può proseguire sul roccioso filo di cresta oppure seguire il sentiero che a mezzacosta raggiunge la Sella delle Malecoste (2229mt).
Dalla Sella delle Malecoste è possibile raggiungere la vicina Cima delle Malecoste. Si segue in direzione E un ripido pendio ghiaioso che raggiunge velocemente la vetta.
Per la discesa dalla sella si deve percorrere un sentiero che inizialmente percorre parallelamente a ritroso il sentiero di cresta per poi buttarsi giù nel vallone per segnali e omini di pietra percorrendo il fondo valle un po' a destra e un po' a sinistra. Raggiunta la sottostante zona boschiva si deve far attenzione a prendere il sentiero giusto che poco dopo diviene strada sterrata. Si segue la mulattiera agevolmente fino a che questa non si ricongiunge con il sentiero percorso all'andata e da qui facilmente al punto di partenza.