Lunghezza: 17km
Dislivello Complessivo: 600mt
Durata: 5h30m
Grado di Difficoltà: E - Escursionistico
Data Ultima Modifica: Novembre 2021
Punto di Partenza e Arrivo: Genzano – località Le Piagge (500mt)
Tipo di Percorso: Anello
Percorribile in senso inverso: si
Zona/Gruppo Montuoso: Castelli Romani
Fonte/Autore: Fabio - Born To Trek
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Premessa: Il percorso perfetto per unire la passione del trekking con il gusto della riscoperta di posti che hanno tanta storia da raccontare. L’anello proposto è un magnifico archeotrekking abbastanza lungo (20km) e con un po’ di dislivello (ca.600mt) su sentieri mai difficili né esposti, l’unica difficoltà può essere data dalla presenza di molti sentieri e intersezioni che possono portare a sbagliare strada lungo il percorso. È quindi molto importante avere un buon orientamento oppure affidarsi ad una buona mappa e un buon GPS.
La zona dei Castelli Romani ha tantissimo da raccontare, secoli e secoli di storia che si traducono in strade romane antiche, misteriose tombe, formazioni rocciose che ricordano la natura vulcanica della zona, panorami, magnifici e mistici boschi in cui trovare antiche fonti e cunicoli nascosti. Un perfetto mix che sarà possibile esplorare lungo il percorso.
Il percorso inizia da Genzano costeggiando il Lago di Nemi sul versante nordoccidentale lungo un bel sentiero che si snoda in quello che i romani chiamavano Nemus Dianae, il bosco dedicato alla dea Diana alla quale fu costruito in onore un tempio sulle rive del lago, tempio verso il quale furono convogliate le acque sacre della zona con delle opere idrauliche importanti, una di queste si dice sia proprio Fontan Tempesta sita lungo l’omonima forra che cade verso il lago e dove una volta scorreva un bel torrente ricco di cascate.
La fonte è sita in un luogo davvero mistico oggi crocevia di sentieri, uno dei quali supera la Via dei Laghi fino a giungere ad una delle attrazioni più note della zona ovvero la Via Sacra, antica strada romana oggi ben conservata che conduce sulla cima del Monte Cavo una volta chiamato Monte Albus. La storia del monte è molto interessante e racchiude forse un pezzo importante di storia del primo periodo della civiltà romana che su questo monte fece erigere un tempio dedicato a Juppiter Latiaris (Giove Laziale) che fungeva da luogo di culto e ritrovo delle civiltà locali tra cui anche gli Ernici e i Volsci. Talmene era importante questo luogo che fu costruita appunto la Via Sacra chiamata anche Via Imperiale lungo la quale venivano effettuate processioni in cui venivano portati animali (ovini) per il sacrificio al tempio intonando dei canti (ovazioni) lungo la marcia. Per questo la via è anche chiamata Via dei Canti Latini.
Oltre alla storia legata alle civiltà locali il percorso risulta particolarmente interessante anche da un punto di vista geologico; nel tratto che si percorre dal monte Cavo fino alla cima del Maschio delle Faete (punto più alto dei Castelli Romani) si cammina lungo una boscosa dorsale a semicerchio che una volta era il bordo meridionale di un grande cratere nel quale oggi sorge Rocca di Papa e i Campi d’Annibale. La caldera dell’antico cratere si può intuitivamente vedere per intero molto bene dal punto panoramico del Maschio delle Faete.
Lungo la discesa di ritorno è possibile visitare un’altra interessante località scoperta solo nel 1982 nel cuore dei boschi tra la cima e il lago di Nemi, sono le Grotticelle, delle antichissime sepolture datate circa al periodo 3.500 a.c. nel periodo Eneolotico, a cavallo fra l’Età del Rame e quella del Bronzo. Questo luogo rimane tutt’oggi un vero e proprio enigma, unico nel suo genere.
Come arrivare: per le indicazioni stradali al punto di partenza clicca qui
Da Roma dal Raccordo Anulare si prende l’uscita dell’Appia Nuova in direzione dei Castelli Romani (occhio agli autovelox), si prosegue sempre sull’Appia fino ad Albano evitando di prendere il tunnel bensì proseguendo sempre sull’Appia, si supera Albano, si supera Ariccia e si prosegue verso Genzano. Appena arrivati al paese sulla sinistra si svolta a Via Piave e subito nuovamente a sinistra per Via Rame d’Oro, si segue tutta fino alla rotonda dove si svolta a destra per Via della Lega Latina e subito a sinistra, vicino ad un albero, è presente Via delle Piagge dove si parcheggia in prossimità di una sbarra.
Dalla A1 si prende l’uscita San Cesareo seguendo le indicazioni per Faeta, Roccapriora. Arrivati all’ingresso di Roccapriora si svolta a sinistra per Via Arenatura seguendo le indicazioni per Velletri, Artena, Vivaro. Raggiunta la Tuscolana si svolta a sinistra per Velletri per poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Via dei Laghi, si superano i pratoni del Vivaro fino a raggiungere la Via dei Laghi in prossimità di Nemi. Si svolta a destra per la Via dei Laghi verso Roma fino ad una rotonda dove si prende la terza uscita per Ariccia raggiunta la quale si prende l’Appia Nuova fino a Genzano.
Descrizione: Da via delle Piagge si supera la sbarra e si segue la strada inizialmente asfaltata passante per ville per poi divenire sterrata. Si segue la segnaletica del sentiero 512 per Fontan Tempesta (tempo stimato 45m) e Monte Cavo (tempo stimato 2h) . Il sentiero entra nel bosco di castagni dove in alcuni tratti si scorge Nemi e il sottostante lago omonimo . Si segue il sentiero tralasciando sulla destra delle deviazioni che scendono al lago e dopo tre quarti d’ora si giunge a Fontan Tempesta crocevia di sentieri , la zona ha un’aura particolare e vicino la fonte si vedono antiche opere idrauliche e grotte scavate nella roccia.
Da Fontan Tempesta si prosegue lungo il sentiero CNP (Cammini Naturale dei Parchi) seguendo le indicazioni per Maschio delle Faete . Dopo pochi metri si giunge alla Via dei Laghi che si supera tramite un comodo tunnel con scaletta oltre il quale si incrocia il sentiero che costeggia la via dei laghi , da destra torneremo mentre adesso si svolta a sinistra seguendo sempre il sentiero 512 in direzione di Monte Cavo . Il sentiero compie dei leggeri saliscendi nel bosco per ca.1km fino ad un bivio con cartello che indica CNP in direzione Maschio delle Faete e Roccapriora . Si svolta a destra e in questo momento siamo già sulla Via Sacra che dopo pochi metri si palesa con il suo lastricato basolato e il cartello che ne sancisce l’inizio . A terra nei primi tratti sono presenti anche delle sporgenze al centro del basolato dalla dubbia utilità alle quali comunque è necessario far attenzione. La strada percorre in salita il costone sudoccidentale del monte Cavo, alterna tratti dove il basolato è perfetto ad altre zone dove è più sconnesso. Si incrocia e supera una strada asfaltata e si entra nel tratto sempre più ripido e interessante con tornanti stretti costruiti su massi di tufo e tratti scavati nella roccia . Dopo un paio di tornanti si giunge ad un bivio con madonnina dove sulla sinistra si intravede un masso con bel bassorilievo raffigurante, sembra, un animale . Si prosegue verso destra dietro la madonnina in direzione di Monte Cavo (indicazione tempo stimato 10m) e in poco tempo si giunge nel bel punto panoramico con cartellone del parco dove è stata posta una bella loggetta con diario di vetta . Da questo punto è possibile ammirare il panorama sul lago di Nemi e il Lago di Castel Gandolfo.
Dal punto panoramico si segue il basolato che raggiunge la strada asfaltata . Qui è possibile proseguire lungo la via Sacra che si addentra nella zona più alta del monte Cavo oggi tripudio di antenne che deturpano sicuramente la zona sebbene risultano utili all’intera interland. La strada basolata termina in una caverna in mezzo a recinti militari invalicabili . La grotta mattonata è l’ingresso di qualche struttura militare, oggi chiusa e cementata ma alla base del mattonato è possibile vedere la stratificazione architettonica composta da massi di tufo e pietre posizionate a scacchiera reticolata simbolo che qui risiedeva qualche antica struttura romana, probabilmente proprio il tempo di Giano .
Si torna a ritroso ricongiungendosi alla strada asfaltata e si svolta a sinistra in salita per pochi metri fino a vedere sulla destra un sentiero molto incassato utilizzato dalle mountain bike come single track, è il sentiero Giuliana Kadett . Facendo attenzione ad eventuali mountain bike si scende per boschi fino a ricongiungersi con la strada asfaltata per Monte Cavo (la stessa incrociata in precedenza) , si prosegue verso sinistra fino ad incontrare dopo nemmeno 200mt un sentiero che parte sulla sinistra , segnalato come Itinerario Geoturistico, è il sentiero 509 delle Faete alte che percorre sottobosco l’antica dorsale del cratere delle Faete. Il sentiero è abbastanza agevole e alterna tratti incassati e sassosi, a volte anche ripidi a tratti più comodi e pianeggianti . Lungo questo tratto è possibile ammirare la roccia tipicamente lavica fino ad incrociare un’antica colata in prossimità di un bel vedere sul lago di Nemi . Questo tratto è lungo 1,5km e percorre un semicerchio che raggiunge l’incrocio con il sentiero 516 dal quale ridiscenderemo , non prima però di salire sul Maschio delle Faete. Dal crocevia si prosegue per il sentiero 509 seguendo le indicazioni per il Maschio delle Faete , si percorre un breve tratto asfaltato e si raggiunge un ulteriore bivio dove si svolta a sinistra per raggiungere un cancello e costruzioni con indicazione della vetta (960mt) . Seguendo le indicazioni per il punto panoramico si scende qualche metro con l’ausilio di una corda e si spalanca la bella vista sull’antica caldera del vulcano che da qui si intuisce perfettamente. A fondo Valle i Campi di Annibale e Rocca di Papa mentre a sinistra si può vedere la strada percorsa dal Monte Cavo al Maschio delle Faete.
Per la discesa si torna a ritroso fino al bivio per il sentiero 516 che stavolta si percorre seguendo le indicazioni per Pascheggio via dei Corsi . Il sentiero perde quota passando vicino ad un cimitero di antiche macchine abbandonate e arrugginite con tanto di parti meccaniche in preda della vegetazione . Si prosegue lungo la discesa tralasciando sulla destra il bivio per un sentiero parallelo e mantenendo la sinistra lungo la comoda strada sterrata che rapidamente incrocia la strada per Monte Cavo – Madonnella con staccionata e panchinetta in legno . Si svolta a destra e dopo 200mt si giunge ad incrociare il sentiero delle Grotticelle con cartellone e indicazione . Si svolta a sinistra seguendo il sentiero che passa vicino un rudere e scesi pochi metri si giunge alla zona archeologica delle Tombe Grotticelle molto suggestiva con bella vista che spazia fino ai Pratoni del Vivaro.
Dalle Grotticelle si torna a ritroso fino al bivio e si prosegue verso sinistra per la sterrata che inizia a scendere immergendosi nel bosco. Si scende lungo la Valle Sbrillunga molto bella fino ad incrociare il sentiero in località Barbaroscia, si svolta a destra passando vicino un casolare e si prosegue in discesa per bosco (sentiero Giostrine) fino a recuperare il sentiero 512a (indicato come sentiero 512b nelle mappe Open Cyclemap) che costeggia la Via dei Laghi. Si segue il sentiero verso destra (nord ovest) raggiungendo il rudere di Mezzaposta riconquistato dalla vegetazione . Al bivio successivo si tiene la sinistra andando verso la Via dei Laghi che dopo esser stata costeggiata la si supera per il tunnel percorso all’andata. Siamo sul sentiero percorso in precedenza che va seguito a ritroso giungendo prima a Fontan Tempesta e poi a Genzano e al punto di partenza.