Lunghezza: 13km
Dislivello Complessivo: 1.700mt
Punto più elevato: vetta del Monte Prena (2.561mt)
Durata: 9h
Grado di Difficoltà: EE per Escursionisti Esperti
Data Ultima Modifica: Agosto 2007
Punto di Partenza e Arrivo: Pretara – Lago di Pagliara (852mt)
Tipo di Percorso: Andata e ritorno
Gruppo Montuoso: Gran Sasso d’Italia
Fonte/Autore: Fabio - Born To Trek
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Premessa: Il monte Prena con l’elevazione di 2561mt è una delle vette più alte del gruppo del Gran Sasso. Insieme al vicino Monte Camicia compongono una lunga dorsale (percorsa dal Sentiero del Centenario) che dal centro del gruppo si dirama verso est separando in maniera netta la zona teramana a nord dalla zona aquilana a sud. Mentre il versante meridionale della dorsale è abbastanza accessibile dalla relativamente vicina Piana di Campo Imperatore il rispettivo versante settentrionale si presenta molto più aspro e selvaggio con notevoli dislivelli e ricca vegetazione. Dal lato Teramano il Gran Sasso appare come una bastionata invalicabile che interrompe la vista nascondendo alla vista il resto dell’Appennino.
Il percorso proposto risale l’impervio versante settentrionale del Prena per un sentiero lungo, con elevato dislivello e poco battuto con passaggi su corde fisse e salti di roccia fino al II grado in cui è fondamentale avere un buon allenamento e un ottimo senso dell’orientamento. Per il completamento dell’escursione andata e ritorno sono richieste molte ore di cammino. Per tutti i motivi descritti il trekking è da considerarsi molto impegnativo ma anche molto emozionante capace di avvolgere l’escursionista in un’atmosfera di avventura selvaggia.
Lungo la salita si attraversano zone molto diverse tra loro da ambienti boschivi di media montagna a zone più rocciose e aeree tipiche delle alte quote del Gran Sasso. Il panorama non deluderà mai, già lungo la salita sarà possibile ammirare alle proprie spalle il mar Adriatico e tutta la valle teramana mentre sul fianco sinistro rispetto la salita si potrà ammirare da vicino l’impressionante bastionata rocciosa del versante nord del Monte Camicia che sprofonda da cima a valle per oltre 1.000mt di roccia, non a caso il monte Camicia è soprannominato l’Eiger dell’Appennino.
Nonostante le difficoltà il percorso è decisamente gratificante e nel tratto finale di salita sulla cima il paesaggio dolomitico ripaga di tutte le fatiche della salita. Anche le stelle alpine saranno pronte ad arricchire l’avventura. Dalla cima l’indimenticabile vista spazia su tutta la catena del Gran Sasso, su Campo Imperatore e su tutta la valle Teramana fino al mare Adriatico.
Come arrivare: per le indicazioni stradali al punto di partenza clicca qui
dalla A24 prendere l’uscita San Gabriele-Colledara e seguire le indicazioni per Isola Gran Sasso, una volta raggiunto si entra nel paese per poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Pretara. Si giunge a Pretara e si prosegue all’interno del paese e al primo tornante si svolta a sinistra seguendo una strada asfaltata che dopo aver superato un ristorante prosegue per 4,5km fino ad arrivare al Lago di Pagliara dove si può parcheggiare la macchina.
Descrizione: Dal Lago di Pagliara (850mt) si distacca verso Sud una mulattiera che risale vistosamente una collinetta con segnavia giallo-rosso CAI n.7, poco dopo si superano dei ruderi con segnaletica e facendo attenzione a non perdere il sentiero si risale sulla destra per un campo. Individuato il sentiero ci si addentra nella fitta faggeta della Cava Grande, il sentiero incrocia a quota ca. 1.130mt il sentiero dei Quattro Vadi (4V) che va seguito per un breve tratto in salita verso destra (Ovest) per poi distaccarsene ad un secondo bivio seguendo nuovamente il segnavia 7.
Si prosegue in salita facendo attenzione alla segnaletica sui tronchi e alla traccia del sentiero fino ad arrivare alla Radura del Quadrato (1.518mt) dove la vista si apre alle spalle sulla valle teramana. Si esce dal bosco deviando leggermente a sinistra rimanendo affiancati al bosco fino a distaccarsene del tutto. Da questo punto in poi il sentiero rimane fuori dalle zone boschive e bisogna porre particolare attenzione alla segnaletica per seguire il sentiero giusto cercando quanto più di orientarsi. Il percorso si fa più impegnativo e ripido, rimane sul lato destro (sinistra orografica) del Fosso della Pila fino a quota di ca. 1.950mt dove il sentiero si addentra nel fosso per attraversarlo lungo dei ghiaioni instabili in cui è bene portare attenzione. Il sentiero risale il versante opposto del Fosso della Pila dove la vista si apre sul vicino monte Camicia e sul sottostante Fosso della Rava. Il sentiero entra nel Fosso della Rava percorrendo dei saliscendi con facili passaggi di arrampicata fino al secondo grado. Superato anche il secondo fosso si giunge in un punto ripido sotto il Vado di Ferruccio dove è presente una corda (catena) fissa come supporto alla salita. Superato il punto attrazzato si sbuca su una radura che in poco tempo porta al Vado di Ferruccio (2.233mt).
Da Vado di Ferruccio si devia verso Ovest (a destra rispetto l’uscita dalla zona di salita) seguendo il sentiero che punta dritto verso la vetta del Prena. Il primo tratto è comodo e pianeggiante e dopo 700mt il sentiero comincia ad aggirare il leggera salita il versante settentrionale della vetta portandosi alle pendici di un canalone sassoso che rappresenta la rampa finale di salita alla vetta. La salita si riconosce per la presenza alla vista vicino la vetta di due caratteristici pinnacoli con un masso incastrato al centro. Si risale il ripido e faticoso ghiaione sommitale del Monte Prena fino a giungere in cresta nei pressi della cima (2.561mt) dove si può godere di uno splendido panorama.
Per il ritorno si segue a ritroso il percorso d’andata facendo particolare attenzione nei tratti ripidi.